LA NEVE IN LIGURIA (20 Febbraio 1956): La neve è caduta su tutti i litorali da Chiavari sino a Ventimiglia. Furono tre le intense nevicate che interessarono il capoluogo ligure tra cui l’ultima quella del 20 Febbraio (circa 20-25 cm). Freddo pungente e temperature fortemente sotto lo zero. Nel Tigullio non si ricorda una nevicata così intensa e con temperature così rigide dall’inizio del ‘900. I venti intensi fino a 90-100 km/h ammucchiarono la neve sulle strade con “dune bianche” anche imponenti e misero in tilt il traffico.
Nel Savonese, la situazione più critica ad Albenga dove la temperature è scesa fino a -7°C sulla costa ed oltre -11° nella zona di Garlenda. L’intera pianura attorno alla città è ghiacciata e vaste produzioni ortofrutticole sono andate irrimediabilmente perdute.
La città si è rapidamente coperta di una coltre dello spessore di circa 20 centimetri.
Si sono salvate in parte le coltivazioni primaticce di serra, ma il nevischio soffiato dal vento gelido che a volte ha superato i 90 chilometri orari, penetra tra le fessure dei telai rendendo a volte vana la fatica degli agricoltori che si affannano a mantenere artificialmente la temperatura giusta nelle serre: tonnellate di cotone per l’agricoltura vengono disseminate sui pregiati prodotti. I danni superano di gran lunga il miliardo di lire.
I servizi di autocorriere per Savona sono stati sospesi per tutta la giornata a causa dello strato di ghiaccio che ricopre in più punti la via Aurelia tra Alassio e Savona. Imbiancati anche gli isolotti di Bergeggi e della Gallinara.
La neve sulla fascia costiera varia tra i 10 ed i 20 cm tra Albenga e Savona con punte fino a mezzo metro in Val Bormida. Circolazione in tilt sul Giovo, Cadibona e nel Sassellese dove si sono raggiunti anche i -18°C.