L’ECLISSE TOTALE DI SOLE DEL 1961
di Stefano Rosoni
Le persone di una certa età probabilmente ricorderanno l’eclisse totale di Sole visibile dall’Italia il 15 febbraio del 1961. Erano circa le 8.40 del mattino quando il cielo diventò buio come a mezzanotte. Un evento così appariscente non poteva passare inosservato, neanche alle persone che non si interessano di astronomia.
Avevo compiuto 7 anni da pochi giorni quando quella mattina feci la “scoperta” dell’Astronomia con la mia prima eclisse di Sole, e proprio dal cortile di casa, che per l’occasione si era riempito di vicini e curiosi, tutti armati di cavalletti e svariate attrezzature ottiche e fotografiche. Io tiravo la giacca a tutti, chiedendo di far vedere per un momento anche a me, ingrandito dal telescopio, quel fenomeno straordinario e mai visto, che ad occhio nudo risultava troppo piccolo per poterlo osservare bene, ma invano: erano tutti troppo occupati, e il tempo tiranno, sempre così scarso, non lo avrebbe consentito. Da quel giorno il desiderio di rivederla non mi ha mai abbandonato.
Anche se sono passati ormai 50 anni, ricordo come se fosse ieri l’emozione che, ancora bambino, provai in quei pochi istanti di repentino calo della luce e di stupore assoluto, nella scoperta e nella fugacità dell’eclisse vera e propria, quando il disco nero della Luna avanzava lentamente davanti al disco accecante del Sole fino a coprirlo completamente, rendendo visibile per circa due minuti l’eterea corona. Essere testimone di un’eclisse totale di Sole dal cortile di casa è stato un evento più unico che raro.
Quella del 15 Febbraio 1961 fu l’ultima eclisse totale di Sole visibile in Italia nel XX° secolo. Da allora, nessun’altra eclisse totale è passata sopra la nostra nazione.
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L’eclisse totale iniziò alle 8.30 al largo del Golfo di Biscaglia, attraversò la Francia centro-meridionale, alle 8.35 entrò in Italia interessando le regioni del Piemonte meridionale, la Liguria, parte dell’Emilia-Romagna, la Toscana, il nord del Lazio, l’Umbria, l’Abruzzo, e le Marche.
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Le città di Imperia, Pisa, Empoli, Firenze, Arezzo, Jesi, Macerata, Osimo ed Ancona si trovavano proprio nella parte centrale della fascia della totalità, dove l’eclisse raggiungeva la durata massima, di poco superiore ai due minuti. Il confine sud della totalità sfiorò le città di Viterbo, Rieti, L’Aquila e Chieti, ed il confine nord quelle di Torino, Voghera, Parma, Carpi, Ferrara e Comacchio. Al di fuori di quella fascia, anche soltanto pochi km più a sud, o più a nord, l’eclisse non era più totale, ma solo parziale.
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Poi alle 8.40 l’ombra della Luna era già sull’Adriatico, quindi sorvolava la ex-Jugoslavia, poi la Romania meridionale e la Bulgaria settentrionale, attraversava il Mar Nero settentrionale e curvava decisamente verso nord entrando negli immensi territori della ex-Unione Sovietica. Alle 10.30 infine concludeva la sua velocissima corsa sull’Altopiano Centrale Siberiano.
Per trovare un’altra eclisse totale di Sole nella stessa zona, bisogna andare indietro nel tempo di ben 767 anni, esattamente fino al 3 giugno del 1239, quando poco dopo le 13 del pomeriggio, l’ombra della Luna oscurò le stesse regioni, come nel 1961. E per trovarne una simile nel futuro occorrerà aspettare fino al 3 settembre 2081, ma la traccia della totalità passerà questa volta più a nord, sulle Alpi.